L'esplorazione della coscienza


La realtà va molto al di là di quella che normalmente viene considerata tale nella nostra società e nella nostra limitata cultura. Se una gran parte degli esseri umani non è normalmente consapevole di altre dimensioni della vita e della coscienza diverse da quella in cui ci muoviamo abitualmente è solo perché non ha sviluppato e affinato i sensi adatti per percepirle, perché non è abituato ad ascoltare il "sentire del cuore".
Queste altre dimensioni si intersecano con la nostra, la arricchiscono e ne fondano il senso. Attivare i sensi adatti per percepirle diventa quindi essenziale per il raggiungimento di un reale benessere psicofisico che presuppone la consapevolezza della totalità del proprio essere.

Una delle chiavi principali per accedere alle realtà altre (o "separate", come le chiama Carlos Castaneda) sono senza alcun dubbio gli stati alternativi di coscienza, che li si raggiunga attraverso le piante allucinogene o i rituali sciamanici, come avveniva nella maggior parte delle culture antiche, o con la meditazione e la recitazione di mantra e di preghiere, come insegnano molte religioni, o attraverso tecniche più moderne (o semplicemente modernizzate) come l'ipnosi o la respirazione olotropica.

Qualunque sia la modalità con cui le percepiamo, le visioni e le comprensioni che immancabilmente si presentano negli stati alternativi di coscienza lasciano un'impronta profonda e indelebile nell'animo di chi le sperimenta, e mettono in moto un profondo e positivo cambiamento interiore che prima o poi non potrà che manifestarsi anche nella realtà esterna, permettendoci di migliorare i diversi aspetti della nostra vita quotidiana.
Come una volta l’arcangelo Raffaele mi ha spiegato: «Non c’è niente che si possa fare per far succedere degli eventi che non avvenga interiormente, ma quando lavori interiormente gli eventi della fisicità sono una conseguenza naturale.»